martedì 17 aprile 2012

Risposta a Marcello Veneziani

"""Penso a un’inevitabile doppia via: da un verso l’elezione diretta di chi governa una città, una nazione (e perfino l’Unione europea), che res ponsabilizza chi comanda, travalica i partiti, fonda leadership decisioniste. Dall’altra la formazione e la selezione di élite qualificate in appositi laboratori, scuole, istituti, fondazioni, a cui segue tirocinio e pratica nelle pubbliche amministrazioni. Decisori politici eletti dal popolo ma circondati da aristocrazie selezionate dagli studi e sul campo che costituisconol’ossatura dello Stato, la continuità e la competenza. Partecipazione popolare in basso, decisione in alto, selezione e competenza nel mezzo. Facile a dirsi... Se la democrazia non funziona, non si può chiedere all’economia o alla tecnica di sostituirla, non si possono negare gli interessi generali, le comuni priorità e i valori"""".


Penso che quello che propone Veneziani non basta perchè alla base di qualsiasi sistema poi contano alcuni valori, alcuni ideali verso cui orientarsi . Norme valide per tutti ,non trattabili . Una cosa vecchia per chi sa come la penso .Oggi questa democrazia è irriformabile , non ci sono soluzione o speranze che cambi e si ristrutturi perchè la confusione è nata dalle idee, dalla depravazione morale molto diffusa. E' auspicabile a mio parere un reset, anche una forza iniqua che si finga giustizialista e inizi a demolire, oppure ,ma non ci credo, una forza buona che sappia costruire dopo aver demolito . All' orizzonte non se ne vedono di forze sociali capaci di reagire , ma ho molta fiducia nelle misure inique e antipopolari di Monti, che almeno farà svegliare anche i morti che dormono . Questo tizio abbatterà la classe media che era quella dello statu quo e solo dopo si inizierà a ballare . E se aggiungiamo che una mano la darà la fame e una bella guerra tra oriente e occidente sullo sfondo ,vedo che il mondo avrà dopo  di nuovo un bel futuro a  tempesta .finita .