domenica 22 gennaio 2012

Le origini della morale nella storia dei primordi dell’umanità

 
 Le prime tracce della morale  nella storia dell’umanità le troviamo prima del diluvio e non sono tracce propriamente umane ma legate ad esseri angelici, a dei cherubini alati con una spada folgorante incaricati di vigilare affinchè l’uomo non diventasse il padrone del bene e del male sulla terra (Gen3,23) .   Dei guardiani armati dell’uomo dovevano vegilare soprattutto sui suoi pensieri prima che su i suoi atti in modo che  non divenisse autonomo circa il bene e il male nella sua azione e nei suoi comportamenti .  Non era prevista alcuna legge scritta , né alcun paletto proibitivo esplicito  alle origini  dell’umanità  .Così avvenne che Caino uccise il fratello ma restò impunito e generò figli e figlie per diverse generazioni  senza presentare il conto a nessuno . E’ chiaro che nella Genesi la discendenza femminile di Adamo all’inizio non era nemmeno nominata perché le donne vengono dette “ figlie degli uomini “ ( Gen. 6,1),  mentre gli uomini vengono chiamati "Figli di Dio" , in seguito invece verrà dato anche alle  donne  un nome e ne sarà segnalata la nascita nella discendenza dei patriarchi .

Non c’era una  la legge scritta e quindi il divieto di prendere in moglie una o più “sorelle “ visto che la vita dell’uomo non si riduceva  a  70-80 anni per i più robusti ma poteva superare quasi i mille anni e non esisteva ancora   il concetto di peccato o trasgressione  negli atti umani .

 Sulla terra in pratica non c’era un ‘autorità incaricata di dirimere le questioni  di convivenza e l’uomo singolo decideva ciò che era bene o male fare, in base alla sua coscienza, dato che uno di loro nella sua malvagità arrivò a dire : “Ho ucciso un uomo per una mia scalfitura e un ragazzo per un mio livido . Sette volte sarà vendicato Caino ma Lamech settantasette “ (Gen. 4 ,23).  La mancanza di un autorità che stabilisse la giustizia tra gli uomini portò alla risoluzione divina di eliminare l’uomo dalla faccia della terra poiché i suoi pensieri non erano altro che “ male “ (Gen. 6,2).     Il male per l’autore della Genesi, che non conosceva la legge posteriore , possiamo delimitarlo elencando alcuni giudizi da lui espressi . L’umanità era diventata malvagia e omicida e la famiglia , primo nucleo sociale , era disprezzata in quanto l’uomo vide “ le figlie dell’uomo e ne prese in moglie quanto ne volle “ .  Un uomo che fosse campato 900 anni come Adamo e avesse preso tutte le moglie che avesse voluto , come avvenne per i discendenti di Caino , avrebbe riempito la terra in pochi secoli  . Quindi la vita umana fu ridotta al massimo a 120 anni ( Gen.6,3).

Questa  prima umanità  senza alcuna autorità e senza nessun codice morale esterno da osservare , fu quell’umanità che, molto probabilmente, costruì le grandi piramidi egiziane , quelle più antiche , raggiungendo discreti  livelli tecnologici  come attesta la stessa bibbia  . Questi uomini , originariamente buoni per natura , ma diventati perversi col tempo , non avevano alcuna autorità e dettame morale esterno ; grandi costruttori ma  divennero perversi  nel tempo e, proprio  in mezzo ad essi, Dio vide un uomo giusto, Noè, che non potè sopprimere perché aveva conservato una bontà naturale come Dio avrebbe voluto . Così Noè fu salvato insieme alla sua famiglia mentre il braccio destro di Dio distrusse l’umanità con l’acqua, come attesta la stessa erosione sulla Sfinge egiziana che ora  sorge in pieno deserto  .  Di questa  umanità dei primordi  che fu giustiziata da Dio a causa della sua iniquità sono rimaste poche tracce che pian piano però   stanno emergendo, dove è attestata la loro grande capacità tecnologica rispetto all’umanità posteriore, magari  con una vita più breve ma ben più regolata  da norme esterne . Però con la nuova umanità ,quella del dopo diluvio , discendente da un uomo giusto , Dio cambia registro : “Abele” non resterà più impunito e non prevarrà più la legge della giungla o della forza, dove la morale è dettata dalla coscienza dell’uomo che non ascolta i dettami della ragione .

 Questa volta Dio prende delle precauzioni ordinando  : “ Chi sparge il sangue dell’uomo,dall’uomo ( stesso ) il sangue sarà sparso perché a immagine di Dio Egli è fatto “  (Gen. 9,6) .     Non più quindi la regola  : “ nessuno tocchi Caino “ ma : “Dio domanderà conto del sangue dell’uomo all’uomo stesso ! “ (Gen.9,5 ). Guai, quindi , a chi lascerà libero Caino in circolazione ! Non è una morale diversa attuata da Dio nei confronti della seconda umanità, ma solo il ricorso a un sistema normativo precauzionale per aumentare la durata della vita umana sulla terra .    L’umanità che ha come battistrada la legge naturale dura più a lungo perche è come una carrozza che cammina sui binari  di ferro già tracciati  . Sarà l’uomo stesso incaricato di vigilare sul comportamento dell’uomo e , naturalmente, non sarà il singolo uomo a farsi più giustizia da solo,ma sarà un’ autorità solo umana che deciderà le “ cose umane “.    Quindi sarà “l’uomo” che spargerà il sangue dell’uomo iniquo e non viceversa . “ Occhio per occhio, dente per dente “ stabilirà più tardi il Levitico  .     Ecco allora incominciare ad approssimarsi all’orizzonte una figura Terza che dovrà provvedere alla giustizia , anzi delle norme non ancora scritte ; una specie di autorità imprecisata,  incaricata di giustizia , chiamata dalla stessa bibbia  :“ il vendicatore dell’uomo” . Con questa autorità Dio non devasterà più la terra anche se la malvagità dell’uomo sarà grande . Sarà l’uomo stesso che , malvagio o non malvagio, singolarmente nei suoi rapporti personali con Dio , attuerà una giustizia,  espressione di una giustizia divina sull’uomo stesso e placherà la sua ira  perché Dio vedrà il sangue iniquo sparso e ne sarà consolato .

  


Nessun commento:

Posta un commento