PROLEGOMENI
DISCORSO CHE VIENE PRIMA DI OGNI ALTRO DISCORSO POLITICO
Prima di iniziare un qualsiasi discorso politico bisogna
definire
che cosa sia la politica e quali siano i suoi obiettivi e,
solo
individuati questi, bisogna dedurre poi quali siano le conseguenze
di una tale impostazione del discorso .
Se la politica è l'esercizio del potere che mira, in una
societa' di
uomini, ad agire e a governare per il bene comune di tale
societa',allora bisogna partire dal concetto di " bene
per essa " e
vedere cosa esso sia per adeguare il potere e la politica o
il
governo a questo " bene per la societa' " e per i
singoli individui di
questa societa'.
Stiamo parlando di bene della societa' in primo luogo ,
badate
bene ,e non del bene del singolo cittadino e della sua anima
o del
religioso o della donna o dell'uomo o di un determinato
gruppo
sociale o classe sociale .
Una societa' puo' formarsi solo se degli individui accettano
gli
stessi principi etici che determinano ll loro agire ,
altrimenti non
sara'mai possibile un accordo e si deve procedere solo per
compromessi morali che minaccerebbero le basi stesse della
societa'
e dei singoli a lungo andare . E' chiero che non potranno
mai essere alcuni principii evangelici che riguardavano i discepoli ....alla
società non si puo proporre il ..." volgere l 'altra guancia "
Ora sui problemi etici e morali validi per tutti non ci
potra' mai essere alcun
compromesso , altrimenti si fanno crollare le basi su cui si
fonda
la societa'stessa , mentre su determinate scelte di ordine
amministrativo e pratico ci possono essere anche divergenze
quando
si cerca un determinato bene di carattere pratico in un dato
momento .
Perché sui dati etici della siocieta' non ci puo' essere mai
un
compromesso , pena la rovina della societa' stessa ?
Perché questi dati etici sono nella natura stessa dell'uomo
, cioè
l'uomo nasce con questi valori e vive per questi valori e
non può
farne in alcun modo a meno e l'autorita' ne è la garante in
quanto
presiede a questi valori in nome dei quali amministra il
bene comune
e trae il proprio motivo di essere e la sua stessa
autorita'.
Ogni trasgressione dell'individuo sul piano personale di
questi
valori sono una minaccia al suo bene personale e ogni
trasgressione
sul piano sociale rappresenta un male per se' e per gli
altri membri
della societa' a cui appartiene e quindi puo'essere soggetto
a
contestazione e a pena .
I valori fondamentali che determinano la fondatezza di una
societa'
e dell'uomo stesso sono quelli che si ancorano alla sua
verita'
fondamentale e sono valori oggettivi che esistono
indipendentemente
dalla sua comprensione, nella natura stessa delle cose . La
verita'
dell'ordine dell'univesro l'uomo la scopre dentro di se e ne
deduce
le leggi che sono leggi oggettive .Ma non è nemmeno
necessaria che
la scopra , quanto che vi si adegui e la interiorizzi al
proprio
essere.Questa verita' e' gia stata tutta data nell'uomo e
nel
creato perché è costitutiva dell'essere umano e non va
soggetta a
ulteriore scoperta ,ma va solo ammirata e applicata nazione
per
nazione , cultura per cultura , zona geografica per zona
geografica , uomo per uomo .
I valori fondamentali sono quelli dati nella legge naturale
e non si
possono cambiare perché fanno parte della verita'
dell'universo .
Bisogna cambiare la verita' del cosmo per cambiare le sue
leggi
fondamentali ma ciò è impossibile .
I valori fondamentali sui quali si instaura la convivenza
umana sono
i dieci comandamenti che prima di essere stati consegnati e,
quindi rivelati da Dio a un uomo , Mose', sono gia' tutti nella
natura umana e fanno parte del suo DNA.
Essi erano conservati in un' Arca e in un Tempio per essere
adorati .
Ma come seguito ad ogni comandamento bisognerebbe aggiungere
la
frase : "per non morire". "Ama il Signore tuo
Dio, per non
morire ": "Ama tuo padre e tua madre , per non
morire :non
uccidere, per non morire "…ecc. , in modo da renderli
piu'
comprensibili e avvertirne le conseguenze
sul piano personale e sociale di una tale trasgressione .
Essi incarnano nello stesso tempo un'esigenza di giustizia e
mentre esplicitano la giustizia ne considerano la
trasgressione di
questa giustizia .
L'agire privato o pubblico dell'uomo sotto tutte le
latitudine di
qualsiasi religione infatti puo' essere giusto o ingiusto,
depravato o buono , in base a questo metro fondamentale che
egli
trova in se stesso e in questa legge rivelata . Tutte le
legislazioni della terra scritte o orali sono legate a
doppio filo a
questa legge naturale chi piu' e chi meno e chi si oppone a
questa
legge se la trova contro e ne paga il prezzo . Spesso un
prezzo
molto salato .
Questa legge interiore dalla quale l'uomo deduce il giusto
prezzo ,la giusta misura o la giusta
comprensione o pagamento , è chiamata anche legge del
taglione :
occhio per occhio ,dente per dente , vita per vita , scalfitura
per
scalfitura . Il pagamento del giusto prezzo rappresenta la
giustizia
tra uomo e uomo e tra l'uomo e Dio in caso di trasgressione
e
violazione di questa legge universale .
Questa legge universale di giustizia è l'opposto della legge
di
carita' , di amore di sacrificio per l'altro che Gesu'
salvatore è
venuto a insegnare a ogni uomo per ottenere egli, l'uomo, la
misericordia di Dio delle violazioni a questa legge di
giustizia
che ogni individuo commette .
Gesu' propone all'uomo una via personale e facoltativa per
non
incappare nella condanna della giusta legge e per sottrarsi
al
giudizio e al pagamento del giusto prezzo rispetto alla
giustizia
divina e umana violata.
Gesu' nel discorso della montagna propone all'individuo
un'altra
legge facoltativa e non imposta dalla natura : "volgi
l'altra
guancia", cioè la legge del perdono e dell'amore :ama
il prossimo
tuo .
Ma questa legge del perdono e dell'amore non è una legge
naturale
del giusto prezzo , ma un consiglio personale ad ogni
individuo
rispetto a quella giustizia violata .
Non è una legge che deve seguire chi governa l'autorita'
pubblica o
chi presiede al bene comune degli uomini . Un uomo
dell'autorita'
pubblica puo' seguire la legge evangelica nei suoi rapporti
privati ,ma non in quelli pubblici .
Se un giudice perdonasse il ladro o l'omicida o il
violentatore
commetterebbe una grave ingiustizia e
contraddirebbe il significato del suo essere giudice
pubblico.
Se un poliziotto non intervenisse , ma perdonasse il ladro o
l'assassino o il criminale , sarebbe un criminale prima lui
.
Nell'ambito del bene comune i dieci comandamenti ruotano
intorno
alla legge del taglione o del giusto prezzo . E se è la vita
che è
stata violata, la misura è la stessa vita o qualcosa che ne
paghi
la vita o che sostituisca la vita stessa nel pagamento ,
come la
liberta' che è un bene supremo nell'ambito della societa' e
dei
rapporti tra individuo e individuo .
Il bue ucciso puo' essere pagato o con un altro bue o con
qualcosa
che abbia lo stesso valore e ne rappresenti un prezzo
adeguato .
L'autorita' pubblica quindi non segue il discorso della
montagna ,
ma la legge del taglione per presiedere al bene comune .
Invertire o confondere le due leggi significa cadere
nell'anarchia
e nella confusione ; esse vanno tenute separate e distinte
come
l'autorita' pubblica è distinta da quella civile e
spirituale . Il
fine ultimo è il bene integrale dell'uomo .
Come è diversa la comunita' religiosa o monastica che si
ispira al
discorso della montagna , cosi è diversa e distinta la societa'
civile . Le leggi che valgono nell'una non valgono per
l'altra .
Spesso la societa' civile ha preso come modello la comunita'
religiosa copiando il rapporto di uguaglianza , fratellanza
e
liberta' e applicandolo sul piano civile ottenendo solo dei
risultati catastrofici perché l'amore al singolo non si
impone e non
si comanda perché questo è qualcosa che solo liberamente e
personalmente l'individuo puo' dare . Spesso si è preso a
pretesto
la prima comunità di Gerusalemme (Atti. 5), ma non si è
capito che
quella non era una società civile , ma una comunita'
religiosa che
seguiva il discorso della montagna di Cristo !
La legge del perdono che vale nella societa' religiosa se la
si
introduce nella legge del diritto naturale e civile dello
stato si
crea l'anarchia , la quale stritolera' i trasgressori della
legge
naturale con la pena adeguta . La legge naturale distrugge e
uccide
chi vi si pone contro , ma premia chi vi si addice e vi si
sottomette . Una nazione che vi si sottomette troverà la sua
via e
la sua liberta' perché aderira' al bene . Il bene poi non è
soggetto a votazioni o a opinioni .
Il bene è la verita' stessa che è eterna e infinita . Questa
verita'
eterna è infinita che ha espresso l'ordine e la legge non è
soggetta ad approvazione da parte dell'uomo , ma solo ad una
adesione che deriva dal fatto che egli si scopre creatura
creata in
quest'ordine dell'universo fondato da Dio .
Alla verita' gia' data ci si adegua , non ci si oppone, né
la si
ignora perché negarla sarebbe non riconoscerne la propria
natura
di essere creati e dipendenti .
La verita' non l'ha creata l'uomo , essa è già data ; egli
vi si
deve solo adeguare .
Percio' l'adesione e adeguazione e non la violazione e non
l'approvazione da parte di qualsiasi maggioranza democratica
e non
democratica , costituisce la condizione ideale per lo
sviluppo in
ordine alla verita' e alla crescita della societa' e della
politica . Una societa' che vi si adegua pone le basi del
suo futuro
e della sua crescita .
La verita' non è soggetta a voto democratico perché essa è
vera
anche quando avesse il voto contro del popolo . Un'autorita'
sulla
verità non transige e non patteggia : la impone in quanto
essa
presiede a questa legge del bene . Il bene è legato alla
verita' che
si esprime anche nella legge .
I due poteri civile e religioso non sono uno contro l'altro,
ma
camminano sullo stesso piano avendo
di mira uno il bene sociale che impone con l'ordine morale
della
legge di Mosè o naturale, e l'altro
guarda al bene spirituale delle creature destinate a un
futuro di
cerature di Dio liberate dal peccato e dal limite della
morte fisica
e spirituale .
c.e.
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